Otto giorni
fa a quest’ora eravamo al Vela, “Padri di una buona idea”, pronti ad aprire il
sipario. Pronti si fa per dire perché per una serata come quella del Vela non
si è mai pronti abbastanza. Da quello che si è visto l’aspettavamo in tanti e
in tanti abbiamo trovato la voglia di esserci arrivando, oltre che da Varese e
dalla Lombardia, anche dal Trentino Alto Adige, dal Veneto, dalla Sardegna, al
Piemonte, dall’Emilia Romagna e da San Marino. Volevamo festeggiare i primi 5
anni della nostra Sestero riabbracciando chi ha condiviso con noi eventi,
iniziative e donazioni mirate alla promozione dell’attività sportiva per
persone con disabilità e non solo.
Dalla prima volta a Villa Cagnola di Gazzada
- era il 2003 ‐ il significato di una serata così è
rimasto lo stesso. Prima che un’opportunità di farsi conoscere è importante
conoscersi per crescere scambiando esperienze e informazioni, comunicando e
collaborando. Un bene comune che invece ad 11 anni di distanza è ancora
difficile da far passare. In questo senso l’integrazione non è mai mancata.
Normo e disabili restano uniti dalla cultura dell’io debordante su quella del
noi. Potenzialmente Varese potrebbe ritrovarsi al Vela una volta al mese.
Tante
sono le realtà e ancor di più le persone che vivono esperienze ed emozioni da
comunicare. Solo bisognerebbe metter da
parte l’io per dar spazio al noi. Propositivi e generosi nel raccontarsi quanto
disponibili e umili nell’ascoltare. Ecco perché, tenendoci strette le emozioni
e gli insegnamenti ricevuti a piene mani dal cammino iniziato nel 2003 dobbiamo
ammettere che l’obiettivo più importante è ancora lontano. Il Vela è una bella
casa accessibile - unica in provincia di Varese in grado di accogliere 52 carrozzine
facendole entrare dalla porta principale per muoversi in platea e salire sul
palco in autonomia - ma senza una vera condivisione il bel colpo d’occhio a
cui ci ha abituato è solo una bella rappresentazione.
All’appello di ciò che comporta e significa una serata come quelle del Velamancano
ancora in tanti. Memorizzate le emozioni e smaltite le scorie organizzative
della serata del Vela la nostra Sestero ripartirà con l’entusiasmo e la
passione che l’ha generata nel 2009. Ai 95 nomi stampati sulle felpe e sulle magliette celebrative vogliamo aggiungerne molti altri, tutti
padri di una buona idea. Grazie a tutti, tanti, che hanno dato il loro
contributo per riaccendere le luci del Vela condividendo una splendida
diversamente serata.