21 agosto 2012

CIAO LUCIO


Ciao Lucio.
Sei stato l’allenatore più scarso che abbia mai conosciuto. Se non altro perchè non hai mai avuto il coraggio di dirmi che come calciatore non ero nemmeno degno di lucidarti le scarpe anche se nei derby di Induno non sei mai stato capace di battermi. E’ così sei “partito”. Con tutte le menate che mi hai fatto più volte sul camminare in montagna senza rischi mi “parti” proprio così. In fondo il desiderio di rivedere la tua Carolina l’hai sempre avuto. Questa è l’unica consolazione che abbiamo nel salutarti. Ieri mattina te la sei ritrovata ventinovenne in compagnia dei tuoi cari e di tanti amici. Chissà quante cose vi state raccontando. Tra le tante potrai vantare quattro fratelli che erano intorno al tuo letto in terapia intensiva quasi per ridisegnare un’ultima volta la tavola della vostra infanzia, con l’Ermilda e il Giacomo a guardare dall’alto in attesa di accoglierti. Sono certo che avrai già dato la disponibilità ai titolari del luogo che ti ospita per sistemare l’impianto elettrico e svolgere ogni altro lavoro di manutenzione. Gisella, Francesca e tutti noi che ti abbiamo conosciuto sapremo raccontare a Ginevra e Carlotta che spettacolo di nonno hanno avuto la fortuna di avere anche se per troppo poco tempo.
Alla Marghe ci penso io ma vedi ogni tanto di darci un occhio anche tu.
Ah già, dimenticavo, hai donato le cornee...va bè ormai lì con te c’è un bel gruppo, tra tutti cercate di darci una mano.
Arrivederci vecchio Lucio.
Grazie di tutto