25 novembre 2009

IPOCRISIA BARRIERA DELL'INTEGRAZIONE

Da sempre, quando si tocca l’argomento disabili, si sente parlare di integrazione e spazi dedicati. In soli 7 anni una serata come quella al Cinema Teatro Vela, nata e cresciuta grazie al semplice passaparola, è arrivata al massimo spazio accessibile che Varese sia in grado di offrire. Per integrazione, i disabili intendono parità di attenzione e considerazione. Costruire nel 2002 un teatro come l’ ”Apollonio” con l’angolino per le carrozzine, dove i disabili hanno accesso dall’uscita d’emergenza, intravedono ciò che avviene sul palco, ed al loro rientro a casa si ritrovano il collo marchiato dalla cervicale, è un’altra cosa. Ancora di salvezza, ormai casa naturale della serata/evento dedicata alla pratica sportiva dei disabili, è il caro e vecchio Cinema Teatro Vela, una struttura sorta nel 1966, film dell’inaugurazione “La Caccia” protagonisti il 42enne Marlon Brando e la 29nne sex simbol Jane Fonda, in cui ancora oggi una carrozzina può muoversi liberamente, dall’esterno all’interno, servizi compresi. Accessibilità che sarebbe stata garantita anche al Palazzetto dello sport di Masnago, inaugurato nel 1964, messo a disposizione gratuitamente dalla Pallacanestro Varese rinunciando ad ospitare un concerto di musica leggera e relativo introito. Peccato che per ottemperare a tutte le norme riguardanti gli spettacoli con il pubblico, i costi di allestimento fossero praticamente raddoppiati. Disegno del palco e relativi scivoli d’accesso, relazione per la commissione tecnica, firma di un ingegnere per validare la relazione tecnica, dichiarazione all’ASPEM per le spese riguardanti la pulizia del piazzale, ecc. ecc.. E poi un impianto luci autonomo, perché quello del palazzetto è insufficiente a quanto si voleva realizzare, e un impianto voci autonomo perché quello che si usa alla domenica è udibile solo leggendo il labiale dello speaker. Una struttura che, in perfetta regola sarebbe costata una cifra vicina ai 20.000€. Cifra risibile per un affollato concerto rock con biglietto d’entrata a 30€. Barriera insuperabile per una serata di promozione sociale con entrata gratuita. Ma anche spesa immorale per chi vuole regalare un ritrovo di tre ore, a realtà che 20.000€ non li vedono in una vita. Certo, si potevano proiettare i video su un lenzuolo, far sfilare i protagonisti sul parquet, solo immaginare ciò che veniva detto per microfono, illuminando il tutto con i lampadari appesi al soffitto. Tradotto : l’ennesima carità ai poveri diversamente abili che anziché a “Il sole a mezzogiorno” si sarebbero ritrovati in una grotta al crepuscolo.
La superstizione, l’idolatria e l’ipocrisia percepiscono ricchi compensi, mentre la verità va in giro a chiedere l’elemosina. (Martin Lutero)